venerdì 21 aprile 2017

Tanta merda

Quando a teatro s'andava con la carrozza trainata da cavalli, una grande quantità di sterco davanti alla sala indicava un grande afflusso di spettatori e per questo che ancor oggi agli attori si augura "Tanta merda".

Roberto Benigni è proprio uno di quelli ai quali un augurio del genere sorge spontaneo: infatti non esiste categoria umana più disprezzabile che un comunista arricchito. Questo non certo per il fatto che si arricchisca (TUTTI devono avere la possibilità di arricchirsi, se lo vogliono) ma perché, in base ad una moltitudine di riscontri personali, una volta arricchiti, i comunisti tendono a diventare i più spregevoli capitalisti che si possa immaginare, attaccati al denaro, al potere, sprezzanti dei diritti altrui, perennemente con la puzza sotto al naso ed incapaci di riscontrare la profonda ipocrisia denotata dalle
loro esternazioni: la dimostrazione - come sostengo da sempre - che alla base del grande consenso che ha riscosso in passato questa ideologia, c'è un forte sentimento d'invidia per il possesso, un egocentrismo sconfinato. La naturale conseguenza dell'invidia è l'odio che poi rimane radicato nella personalità del pervenuto anche quando non ha più motivi per invidiare il prossimo. Fatti, non opinioni personali. Lo sanno tutti quelli che hanno vissuto.

L'amico del presidente americano più guerrafondaio della Storia si dimostra essere un voltagabbana di prim'ordine: da comunista a capitalista, da paladino della Costituzione a suo detrattore. Per il denaro e per il potere tutto è lecito. Del resto è un (mediocre) attore, indesiderato perfino in massoneria, che, anche se fa ridere di più quando vuole far piangere e viceversa, deve pur sempre lavorare e quindi perorare qualsiasi causa (tanto gente del genere non ha coscienza) come facevano i sofisti dell'antica Grecia che si vantavano di poter dimostrare tutto ed il suo contrario.

Merda a secchiate - se la merita - da un comico vero, di quelli che fanno ridere e pensare: