sabato 25 marzo 2017

L'ignoranza è la nostra forza

 Orwell aveva ragione ed io mi sbagliavo quando immaginavo che darsi da fare per diffondere informazioni e rivelare verità occultate fosse un impegno utile alla società.

I nativi americani salvarono la loro etnia nel momento in cui, nella loro saggezza, decisero di smettere di combattere l'invasore bianco quando si resero conto che se era capace di costruire armi da fuoco e "cavalli di ferro", non avevano alcuna speranza di batterlo con archi e frecce. Solo in questo modo evitarono lo sterminio totale,
tramandando fino ai giorni nostri il loro patrimonio genetico.

In maniera assimilabile, l'etnia italica, già in calo "naturale" dovuto principalmente al crescente costo della vita, potrebbe preservare il proprio variopinto patrimonio genetico (composto da almeno 4 ceppi ben individuati) rinunciando a resistere alla pulizia etnica di cui è manifestamente oggetto - visto che lo stesso Stato ed i suoi governi sono schierati apertamente con i suoi nemici e non ha alcuna speranza di battere tale coalizione - accontentandosi così di ridursi progressivamente ad una minoranza relegata in riserve o, peggio, (dis)integrata in una società aliena, così come fu ed è per i nativi americani.

Ma è l'ignoranza, forse, la vera causa della scarsa reattività dell'italiano medio alle prepotenze, prevaricazioni, ruberie ed ingiustizie varie a cui è soggetto giornalmente, sia come individuo che come società. Tutt'al più, la sua reazione pavloviana si riduce ad un'innocua indignazione a comando - per lo più su questioni insignificanti o relative alla morale di regime - che viene poi sfruttata ad arte col fine di ottenere consenso per l'approvazione di leggi sempre più liberticide.

Auto sulla folla a Londra
Ad esempio, in questi giorni sui principali media vengono proposti molti dibattiti - discussi principalmente da incompetenti o indottrinati in materia - mirati a creare un consenso popolare alla limitazione del possesso e del porto di armi da fuoco, evitando ovviamente di ricordare alla gente che le leggi sono per definizione osservate solo dalla gente onesta.
Con le stesse argomentazioni, potrebbe essere portato avanti un altro dibattito sulla necessità di limitare il possesso e la guida di autovetture, visto che negli ultimi tempi va di moda usarle per compiere atti di terrorismo, sottolineando il fatto che se un colpo di pistola può tutt'al più uccidere una persona, un solo investimento a tutta velocità può ucciderne una decina.
Quindi, se mai, assegnando una priorità alle emergenze, bisognerrebbe impegnarsi più per limitare le auto che le armi. Peccato che torniamo sempre allo stesso punto: non esiste alcun nesso causale tra le restrizioni a cui si sottopongono i sudditi onesti e la perpetuazioni di atti di criminalità, anzi è vero il contrario!
Per inciso: parlo di sudditi perché mi riferisco a quelli disarmati ed oppressi, altrimenti avrei parlato di cittadini. Paradossalmente, infatti, stiamo assistendo ad una trasformazione storica in cui i delinquenti hanno maggiori prerogative da cittadini rispetto agli onesti, sia perché ovviamente se ne fregano delle leggi e vanno in giro armati, sia perché la legge stessa li protegge quando sudditi e cittadini cercano di ribellarsi alle loro prepotenze.
Come insegna ogni rilievo statistico serio, è proprio nelle società in cui sono più diffuse le armi che regna maggior pace sociale ed avvengono meno crimini. Ed è perfettamente logico che sia così: solo equiparando la "potenza di fuoco" tra due attori che si stabilisce un equilibrio strategico e si può scongiurare qualsiasi volontà aggressiva.
Da notare che in questi giorni, si è ressa manifesta un'intesa trasversale tra le forze politiche notoriamente schierate contro gli interessi della popolazione (inutile che lo ribadisca: PD, M5S e FI) mirata ad un'ulteriore limitazione alla già limitatissima possibilità di possedere ed usare armi da fuoco da parte degli onesti cittadini, come dire: via libera alle scorribande criminali, il mondo che avrebbe sognato Vallanzasca nei suoi giorni selvaggi e che oggi sarebbe fuori dal carcere da tempo se avesse compiuto i suoi crimini nell'Italia di oggi.

Va detto che tra le spregevoli formazioni politiche anti-italiche e che mirano anche a facilitare il lavoro dei delinquenti, il perfido 5stelle è l'unico che ha preso (anche) una posizione chiara contro la caccia (e quindi contro il consistente indotto economico interno, alla faccia del PIL), un altro diritto naturale ed inalienabile di ogni essere umano, già sottoposto, in Italia, alle limitazioni tra le più restrittive (oltre che ambigue e confusionarie) in assoluto tra tutti i Paesi del mondo. Non parliamo poi del porto d'armi per difesa che è rilasciato solo con estrema parsimonia (a meno che non si sia magistrati), e generalmente solo dopo comprovabli minacce di morte! Come dire che non lo si rilascia a chi rischia effettivamente di essere ucciso ma a chi dimostra di essere stato minacciato di essere ucciso... .

Una spiegazione alternativa potrebbe consistere in una forma di masochismo che affligge la maggior parte degli italiani - quelli che formano la famosa Opinione Pubblica - che adorano farsi dominare da terzi, compresi naturalmente i kapò a libro paga del nemico che trovano ampio spazio operativo nei governi ineletti e pertanto illegittimi degli ultimi anni.
Ma qui entriamo nel campo delle patologie difficilmente curabili: all'ignoranza, almeno in teoria, c'è rimedio.