lunedì 5 dicembre 2016

Vince il NO: bene, benissimo, però...

...soffermiamoci un momento sulle indicazioni che provengono dai dati ed analizziamole con una corretta dose di pessimismo costruttivo.
 Arrotondando le cifre, ci rendiamo conto che:
- Per attuare questo scongiurato tentativo di golpe si sono sprecati centinaia di milioni di Euro e, tra i tanti problemi pressanti come l'immigrazione incontrollata, per un certo periodo l'attenzione degli italiani è stata spostata verso tematiche devianti. Ma, sottolineato per chi crede nel potere taumaturgico del PIL, esso aumenta qualsiasi cosa si faccia, anche le peggiori...

- I brogli attuati dalla corrente eversiva napolitan-renziana non
sono stati sufficienti a ribaltare il volere della maggioranza, com'è accaduto per le presidenziali americane. A nulla sono valse le matite facilmente cancellabili ed il 65% di consensi per il SI' provenienti dai voti non verificabili degli ignari italiani residenti dall'estero (che quindi non avrebbero alcun diritto di votare).

- Col 70% di affluenza, vuol dire che ad oltre il 30% degli aventi diritto al voto non interessa nulla del destino della nazione. Probabilmente questo campione di popolazione è composto da lavoratori fuori sede, disillusi, ignavi, qualunquisti, gente i cui veri interessi sono collocati al di fuori del Paese oppure semplicemente persone troppo indaffarate a sopravvivere ed a difendersi da Equitalia per trovare il tempo e la voglia di partecipare alle scelte utili per la nazione (e per loro stessi).

- Se il NO ha vinto col 60% dei consensi, riportando il dato al 70% dei votanti, vuol dire che è stata un'opzione scelta dal 42% degli elettori: ancora poco per affermare che il Paese abbia preso coscienza nella sua interezza.
Preoccupanti sacche di consensi al SI' si sono verificate in particolar modo, com'era (il)lecito aspettarsi, nelle regioni centro-settentrionali tradizionalmente "rosse" come Toscana ed Emilia Romagna, il cui elettorato è avvezzo da sempre ad ossevare acriticamente qualsiasi dettame provenga da quella che esso ritiene essere la "sinistra"; in un capoluogo significativo e ciecamente europeista come Milano e naturalmente nel Trentino Alto Adige, storicamente strappato all'Austria, nel quale i sentimenti antinazionalisti trovano terreno fertile. Va detto quindi che è stato decisivo il voto espresso nel meridione in cui la percentuale raggiunta dal NO è arrivata fino al 75% (cioè del 52,5% degli aventi diritto al voto, per chi ama le statistiche). Complimenti alla maturità ed al senso civico dimostrato dai meridionali. Nelle prima votazione del dopoguerra si espressero col 63% a favore della monarchia ma a nulla valse la loro volontà. I brogli si attuavano anche allora approfittando anche dell'ignoranza della popolazione, disabituata dal fascismo alla libera espressione del voto: la mia nonna toscana mi raccontò infatti che ai meno perspicaci veniva detto che per votare CONTRO il comunismo andava tracciata una croce sul suo simbolo. Ora, almeno, in questo modo non c'ingannano più: ci vogliono brogli più sofisticati e difficili da attuare.

- Con le indicazioni statistiche di cui disponiamo, l'abdicazione del governo illegittimo Renzi, lascia spazio a forze formalmente "interne" anche se eterodirette a loro insaputa, rappresentate dall'immobile e gattopardesco Movimento 5 Stelle da cui, sinceramente, mi aspetto grandi cambiamenti formali in modo che gli equilibri di potere rimangano inalterati.
Per il momento, il risvolto positivo è che si dovrebbe tornare alle urne al più presto per decidere del governo (se ce lo permetteranno) ma fino a che il Paese nella sua maggioranza non si esprimerà per scelte più "nazionaliste" nel senso buono del termine, saremo sempre chiamati a scegliere, come per il referendum appena archiviato, se lasciare tutto com'è o cambiare in peggio.

L'auto di Haider - nota riquadro
Prendendo atto del risultato raggiunto nelle elezioni appena svolte in Austria, ci rendiamo conto che dal punto di vista dei brogli elettorali, gli austriaci si sono dimostrati molto più efficaci di Renzi e Napolitano, senza neanche ricorrere alla truffa dei voti dall'estero.
Del resto, è ipotizzabile che nel Paese transalpino anche le tecnologie utilizzate per i brogli siano state più avanzate della gomma per cancellare e dei morti votanti, se solo si pensa alla tecnologia esotica - probabilmente un'arma ad energia diretta - che fu utilizzata per l'eliminazione di Jorg Haider, il leader che nella storia austriaca ha ottenuto il più alto numero di consensi.
Il relitto della sua Volkswagen Phaeton  [vedi immagine] presentava infatti un (altrimenti) inspiegabile foro circolare sul tetto proprio in corrispondenza del guidatore (cioè dello stesso Haider) e la Casa tedesca fu messa a tacere quando i suoi periti dichiararno che la dinamica dell'incidente accertata ufficialmente era impossibile.