martedì 4 ottobre 2016

Qual è l'ignoranza più imperdonabile?

Quando ci si trova coinvolti in una discussione, prima o poi si può nella vita perché non si può pretendere di sapere "tutto", può succedere che si affronti un argomento nel quale siamo del tutto impreparati e del quale risultiamo quindi "ignoranti".
La cosa ci può dare fastidio o meno, a seconda dell'argomento e della nostra personale quota di orgoglio.

Ikebana
Ad esempio, dovessimo risultare totalmente ignoranti dei principi che regolano l'ikebana - l'arte giapponese di disporre i fiori, per chi non lo sapesse... - magari non ce ne frega nulla perché non consideriamo il possesso di tali nozioni come significativo per la nostra immagine né, probabilmente, per la nostra cultura e neanche necessario per confontarci col prossimo.

Ignorare le regole della grammatica ed il significato delle parole correnti - oltre a qualche
altra un po' meno usuale ma doverosa da conoscere - è senz'altro una condizione che può farci vergognare in pubblico perché se si vuole comunicare col prossimo, sia per chiarezza che precisione espositiva, sia per semplice rispetto verso chi ascolta (ma anche verso di noi), conoscere ad un livello socialmente accettabile la nostra lingua è un fondamento ineludibile.

La matematica, lontano dall'essere una scienza, è un'altro linguaggio descrittivo della realtà ma, a differenza della grammatica, pare che a livello comunicativo sociale possa essere ignorato senza fare brutte figure perché basta dire, sorridendo, che non ci siamo portati... . All'atto pratico, questo succede spesso alle donne, un po' meno agli uomini che sentono maggiormente una sorta di "dovere" nel conoscere almeno i fondamenti elementari della materia. Vado a prendere il vino sfuso in un posto dove quando ci sono due delle tre donne che si trovano a servire, noto che usano la calcolatrice per ottenere il risultato della somma di 2€ + 2,50 e non se ne vergognano affatto. Da notare che quando trovo una delle due alla cassa, uso l'attenzione di non prendere vini che costino cifre "complicate" come 1,85 o 2,60... .

Fisica
Per quanto riguarda la fisica, io che riesco a "vedere" molto chiaramente la meccanica (intesa come accezione pura di "fisica delle forze") ed a capire con naturale immediatezza i fenomeni che la riguardano, ho difficoltà ad accettare l'idea che per altri, alcune manifestazioni risultino oscure o incomprensibili.
Di questo ne ho avuto (anche) recente conferma affrontando delle discussioni sulla bislacca teoria della Terra Piatta - esperimento sociale molto in auge sulla rete - basata unicamente su osservazioni che nessun fisico farebbe mai. Ad esempio, può essere legittimo addurre l'osservazione sperimentale che un raggio laser proiettato sulla lunga distanza non evidenzi alcuna curvatura terrestre oppure che i giroscopi degli aerei intercontinentali non hanno bisogno di essere resettati sulle lunghe distanze. Ma basta sapere che la gravità è in grado di curvare lo spazio e quindi anche la luce per contestualizzare questi fenomeni e non trovarci alcun argomento di supporto alla teoria di cui sopra.
Del resto basta andare al mare e osservare l'orizzonte: se lo vediamo piatto, ben definito e sempre alla stessa altezza. allora abbiamo la conferma inequivocabile di trovarci su di una grossa sfera. Eppure, la bufala dilaga e coinvolge nella discussione un numero incredibile di persone. Errore discuterne! Come sottolineato anche dal Professor Corrado Malanga, lo scopo di questa sterile diatriba (e tante altre in corso attualmente) nella quale ognuno rimane convinto delle proprie idee è precipuamente quello di dividere l'opinione pubblica in fazioni, poco importa su chi abbia veramente ragione!

Ma eccoci alla geografia. Oggettivamente: ci può essere una materia la cui ignoranza ci può far vergognare di più? Per me no. Con quale faccia ci si può giustificare di non conoscere i criteri per l'individuazione dei quattro punti cardinali, le dinamica dei moti planetari nel sistema solare, la delimitazione delle principali aree geografiche, la deriva dei continenti, la dinamica di formazione dei rilievi, la collocazione delle nazioni europee e delle regioni italiane? 
E ancora: il reticolo formato da meridiani a parallei, i diversi criteri di proiezione utilizzati per riportare in mappa la conformazione delle terre emerse, gli effetti della rotazione terrestre, gli effetti gravitazionali causati dal nostro satellite, le maree, ecc. insomma mi riferisco a quelle nozioni senza le quali non si è neanche in grado di comprendere su cosa appoggiamo i piedi e quale natura caratterizzi il mondo che ci ospita.
L'ignoranza necessaria ed imprescindibile per poter prendere seriamente in considerazione teorie come quella della Terra Piatta.

Mente piatta
Ecco, forse ho trovato! Al di là della mancanza di coscienza su fenomeni come le interferenze aliene, la geoingegneria, i sismi artificiali, le modificazioni artificiali del clima, le origini del terrorismo cosiddetto "islamico", gli auto-attentati americani e tante altre amenità più o meno tragiche ma che richiedono approfondimenti mirati e coscienti, credo che immaginare di vivere su di una Terra piatta - un'idea talmente lontana dall'evidenza empirica e da ogni dimostrazione scientifica possibile - sia veramente l'ignoranza più ridicola ed imperdonabile che si possa concepire!