giovedì 4 agosto 2016

Si può migliorare la perfezione? - Kawasaki GPZ 900 R

Nell'anno orwelliano 1984, la Kawasaki inventò la progenitrice di tutte le Super Sport moderne. Per l'esattezza, la GPZ 900 R era allo studio da 6 anni e quando fu approntata per la produzione rese obsoleta in un sol colpo tutta la concorrenza sportiva utilizzando, per la prima volta nella storia motociclistica, un compatto quadricilindrico a 16 valvole raffreddato a liquido.
Nel mondo del motociclismo, provocò lo stesso impatto e gli stessi effetti causati dalla sua antesignana Z900, anzi qualcosa in più.
I suoi 115cv le permettevano, ancora per la prima volta tra le moto di serie, d'infrangere la barriera virtuale delle 150 m.p.h. (Miles Per Hour - miglia all'ora: poco oltre i 240Km/h).
Subito dopo la sua presentazione, avvenuta nel 1983, le sue prestazioni di vertice le consentirono di cogliere un primo e secondo piazzamento nella gara
più antica e famigerata del mondo: il Tourist Trophy.
Costruita in 8 serie consecutive, beneficiò solo nelle ultime due di un cerchio anteriore da 17", più consono ed aggiornato dell'originale da 16, mentre al retro fu utilizzato sempre uno da 18.
La validità fuori dal tempo del suo progetto, fu presa ad esempio dalla nuova gestione Triumph che, nel 1990, prese ispirazione dal suo propulsore per la sua nuova generazione di motori modulari.

Tom Cruise/GPZ900 - Top Gun
Pur trattandosi di un "cavallo da corsa", la moto era perfettamente fruibile per un utilizzo cittadino e disinpegnato. Talmente perfetta, prestazionale, equilibrata e richiesta dal mercato da convincere la Casa a prolungare incredibilmente la sua produzione fino al 2003, ben oltre la commercializzazione dei modelli da 1000 e 1100cc che avrebbero dovuto sostituirla ereditando la sua fama. Ma, come si chiedeva Leonardo Di Caprio in Pronti A Morire, si può migliorare la perfezione?