mercoledì 17 aprile 2013

Casco per moto: rischi e protezione

Con l'avvento della "bella stagione"(*) molti si ricordano di avere una moto in garage e la tirano fuori proprio ora che comincia a fare caldo, quando tra un po' diventerà impossibile equipaggiarsi con un abbigliamento sufficientemente protettivo ed il casco diventerà insopportabile a chiunque non abbia il metabolismo di un rettile.
Ma quest'abitudine è considerata la "normalità", concetto che non ha nulla a che vedere con la razionalità.
Personalmente, da animale a sangue caldo quale sono, come da sempre in questi periodi considero pressoché chiusa la stagione favorevole all'uso della moto e rimando il piacere di guidarla al prossimo inverno.
 
Un promemoria per chi assieme alla moto rispolvera anche il casco.
 
L'uso del casco sulla moto
Nel 1986, con una delle solite leggi apparentemente concepite per la salvaguardia della salute del cittadino, veniva introdotta l'obbligatorietà d'uso di un casco omologato per la guida di ciclomotori e motoveicoli.
La campagna mediatica di sensibilizzazione (leggi: "creazione del consenso") che accompagnò tale legge, si adoperò per estrapolare dalle statistiche tutti quei casi in cui la mancanza del casco aveva causato seri danni o la morte a traumatizzati a seguito di incidenti motociclistici.
Sempre come al solito, tra lanci giornal-terroristici e commenti a margine, un mare di sciocchezze accompagnava tali cronache.
Un tipico lancio disinformativo utilizzato all'epoca - ma a volte ancor oggi - suggeriva come CAUSA diretta di un (grave) incidente di moto, la mancanza del casco obbligatorio, confondendo causa ed effetto, sicurezza attiva e sicurezza passiva.
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In realtà, è possibile anche dimostrare il contrario ovvero che l'uso del casco può essere causa stessa dell'incidente. Ciò nonostante, non è affatto consigliabile utilizzare un veicolo a due ruote (bici compresa) senza un abbigliamento protettivo, casco compreso.
Non è di questo che voglio parlare ma si possono effettivamente configurare alcune situazioni realistiche in cui il casco stesso può costituire un pericolo ovvero può incidere negativamente sulla cosiddetta Sicurezza Attiva, condizione che studia le cause dirette degli incidenti. Sommariamente, l'ottundimento dell'udito e la limitazione del campo visivo che derivano dall'uso del casco e l'ingresso di un insetto all'interno dello stesso, possono essere le principali cause di incidenti ascrivibili direttamente all'uso del casco.
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Al contrario, il casco può evitare di incorrere in un incidente proteggendo la testa dall'urto con un oggetto contro il quale si può impattare PRIMA di cadere. A me stesso, sono capitati almeno due casi che confermano la maggiore sicurezza (in questo caso passiva ed allo stesso tempo attiva) assicurata dal casco: in un'occasione, sbattendo violentemente la testa non protetta contro... un'altra testa (quella di un pedone imprudente almeno quanto me) sono svenuto sul colpo prima di cadere e questa è stata l'unica causa della caduta stessa. Se avessi avuto il casco, certamente non avrei perso i sensi, quasi sicuramente non sarei caduto ma probabilmente il povero pedone sarebbe morto. In un'altra occasione invece, il casco ridusse significativamente l'impatto contro un grosso ciottolo caduto dal cassone di un camion tipo "Pellicano" e poi rimbalzato sull'asfalto fino all'altezza della mia fronte.
Quindi per queste ed altre esperienze, nonché la prudenza che finalmente mi contraddistingue, io consiglio SEMPRE di utilizzare il casco ma...
...è necessario sottolineare alcuni aspetti derivanti dall'uso del casco, che i media giornal-terroristici si guardano bene dall'affrontare:
  • Il 70% circa dei traumi al cranio derivanti da incidenti di moto interessano il distretto maxillo-facciale: questo vanifica di fatto, nella stessa percentuale, la protettività offerta dai caschi di tipo jet o, peggio, del tipo a "scodella" di stampo scooter-custom-ippico-demenziale. Quindi un casco realmente protettivo non può che essere di tipo integrale. Meglio lasciare i jet ai piloti di caccia e le scodelle ai buffoni su due ruote.
  • L'inerzia di un casco nel caso di un impatto o di uno scuotimento, aumenta quella della testa anche di oltre il 30%. Questo si può tradurre con uno sforzo aggiuntivo ed anomalo per le vertebre cervicali.
  • Per il motivo di cui sopra, la stessa presenza del casco, sia a causa delle dimensioni "fuori sagoma" rispetto alla testa, sia della sua massa, possono costituire causa diretta di un impatto che a testa nuda si sarebbe evitato, soprattutto nel caso di un rotolamento sull'asfalto. Quindi, rilevare un segno sul casco dopo una caduta non vuol dire automaticamente che senza casco si sarebbe battuto il cranio da qualche parte!
  • Tornando alle possibili conseguenze sulle vertebre cervicali, il casco con i suoi ingombri può anche favorire il verificarsi di sollecitazioni non fisiologiche all'anatomia vertebrale; in altri termini, il casco potrebbe costringere la testa a piegarsi in maniera eccessiva nella dinamica di un incidente.
  • Un casco jet è imprudente, un casco a scodella è idiota ma anche un integrale senza visiera (o con la visiera perennemente aperta) indossato senza occhiali può essere molto pericoloso: non a caso, in alcuni Paesi come una volta sicuramente la California, per la guida delle moto è obbligatorio indossare gli occhiali ma non il casco! Evidentemente, il legislatore lascia libero il motociclista di rischiare la testa a suo piacimento ma vuole tutelare gli altri dalla perdita di controllo del veicolo che può derivare da un insetto o da polvere che possano finire negli occhi del motociclista. Non è un caso forse che di quelli che si vedono in giro guidare tranquillamente moto a "occhi nudi", gran parte di essi siano in-de-fessi utilizzatori di scodelle.
 
*) "Non esistono brutte stagioni,
esiste solo un cattivo modo di vestirsi."
[antico proverbio nordico la cui versione cilentana è:
 "E' arrivato 'u vierno p'i male vestuti"
 cioè l'inverno è un problema per chi è mal vestito]
 
Già pubblicato su heymotard.it